False attestazioni, frode,
peculato e malattie simulate. Di questo sono accusati tre
Carabinieri forestali del Nipaaf di Reggio Emilia indagati dalla
Procura reggiana diretta dal Procuratore capo, Calogero Gaetano
Paci che per due di loro ha applicato la misura interdittiva
della sospensione dalle funzioni fino ad un anno, mentre l’altro
militare è stato trasferito. L’inchiesta ha portato a fare luce
su presunte irregolarità nella gestione dei turni di servizio,
che avrebbero portato all’attribuzione di indennità non
spettanti, con un danno erariale stimato in oltre 10.000 euro.
Tutto è scaturito da una rivelazione anticipata di informazioni
riservate ad un imprenditore, riguardo un’ispezione imminente,
per consentirgli di porre rimedio ad alcune carenze gestionali.
Le indagini, supportate anche da attività tecniche di
intercettazione audio-video, che sono durate quasi un anno e
sono state condotte dagli stessi colleghi Carabinieri forestali
del Nipaaf di Reggio Emilia, coordinati dal comandante del
gruppo di Modena, hanno poi fatto emergere ulteriori condotte
presunte illecite. Tra queste, la falsificazione della
documentazione di servizio per coprire turni inferiori a quelli
previsti. E per due militari è stata ipotizzata anche la
simulazione di patologie per giustificare assenze dal servizio,
trascorse in attività ricreative. Un ulteriore addebito riguarda
l’uso improprio di utenze della caserma da parte di uno degli
indagati.
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