A Repubblica parla il presidente del Senato Ignazio La Russa: “se un pezzo di magistratura agisca mosso da finalità politiche? Può darsi che ci siano singoli casi, ma non sono la regola. Penso piuttosto che alcuni magistrati vogliano affermare la propria visione della società e della politica attraverso la giurisdizione”, ha detto. “Nei casi grigi – prosegue – a volte si intende affermare la propria visione del mondo. Questa lettura forse può spiegare la sentenza sul centro in Albania”.
Alla domanda se creda che un pezzo di magistratura voglia far cadere il governo, risponde: “La destra, che vuole governare, vorrebbe rispetto per le prerogative della politica. Ed è per questo che dobbiamo chiarire questa zona grigia. Perché altrimenti non si capisce quale sia il confine tra le funzioni della giustizia e quelle della politica. Insieme, in modo concorde – maggioranza, opposizione, magistrati – dobbiamo perimetrare questi ambiti. La lite non funziona”.
“A chi spetta definire esattamente i ruoli della politica e della giustizia? Alla Carta costituzionale. In passato tutto sembrava funzionare. Dopo Tangentopoli non è più stato così. Se la Costituzione non appare sufficientemente chiara, si può chiarire meglio. Una riforma complessiva del Titolo IV? Perché no? Potrebbe essere utile una riforma che faccia maggiore chiarezza nel rapporto tra politica e magistratura. Così non funziona” “Una sentenza si può criticare. Nordio l’ha definita abnorme. Significa: fuori dalla norma”. Su Meloni e la mail del magistrato afferma: “L’ha solo ripubblicata, senza commentarla. E ha fatto bene”. Rispetto alla frase di Salvini sui giudici e gli stupri degli immigrati afferma: “La frase non mi è piaciuta. Ma statisticamente è proprio come dice Matteo. Poi si poteva dire in modo più elegante, ma la sostanza non cambia”. “Si vuole inviare un messaggio ai trafficanti: se venite illegalmente rischiate di finire in Albania. Li scoraggia. Non sono soldi buttati, ma investiti per invertire una tendenza. C’è la paura di diventare il ventre molle dell’Europa”.
“E’ evidente che le parole del Capo dello Stato non sono state ascoltate dalla maggioranza – dice il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia Sky Start -. Non le ha ascoltate Nordio, non le ascolta La Russa, che in un’intervista sorprendente mette in discussione la separazione dei poteri. Anche stamattina si cerca la strada del governo contro tutti e così rischiamo uno scontro istituzionale. E tutto questo per lo spostamento di 16 migranti trattati come pacchi, ma che pacchi non sono, come ci ricorda la CEI, costato quasi un miliardo. Un miliardo che poteva servire per la sanità sulla quale Giorgia Meloni ha detto il falso in Parlamento perché per il prossimo anno, in manovra, ci saranno solo 900 milioni per la salute degli italiani. Noi non vogliamo lo scontro. Loro lo cercano perché non sanno governare”.
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