In materia di trivelle, col Decreto
legge ambiente approvato in Cdm il 10 ottobre scorso “abbiamo
fatto un passo in più” rispetto alla recente sentenza del Tar
che ha permesso l’estrazione entro 9 miglia dalla costa:
“abbiamo detto che da 9 a 12 miglia non si possono dare
autorizzazioni, salvo per il gas destinato alle imprese
energivore”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della
sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a 24 Mattino su Radio
24.
Rispondendo alle accuse di aver liberalizzato le trivelle,
Pichetto ha detto che “con il Decreto Ambiente siamo rimasti al
2022, quando avevamo fatto l’operazione Gas Release. Avevamo
detto che si poteva andare in deroga al limite delle 12 miglia
dalla costa, fino a 9 miglia, solo per estrazioni destinate ad
imprese energivore. Poi c’è stata una sentenza del Tar che ha
annullato il Pitesai (il Piano nazionale del gas, n.d.r.), e il
limite è diventato ovunque a 9 miglia”.
Sul fatto che il Dl Ambiente elimina l’eolico offshore dalle
priorità della Commissione aministerale per la Via, Pichetto ha
risposto che “quando parliamo di eolico offshore, parliamo di
qualcosa che in Italia non c’è. Abbiamo fatto il bando per due
porti che devono essere attrezzati, vanno attrezzate delle navi,
vanno costruite delle piattaforme. Secondo le stime fatte da
Fincantieri, ci vogliono tre o quattro anni”.
“Nel momento in cui si fa un decreto che deve avere le
caratteristiche dell’urgenza e dell’indifferibilità – ha
aggiunto il ministro -, credo che non debba riguardare le cose
che si fanno fra tre o quattro anni. Ma non è che vengono
fermate le istanze in corso, vengono tutte esaminate”. Al
contrario, ha concluso Pichetto, “nelle priorità abbiamo dovuto
mettere l’idrogeno, perché abbiamo le pipeline in costruzione,
per fare la linea fra l’Africa e la Germania”.
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