Stellantis cerca il successore del Ceo Carlos Tavares, il cui contratto scadrà all’inizio del 2026. La casa automobilistica ha affermato che non si tratta di una decisione punitiva legata al calo delle vendite, ma di una normale pianificazione della successione. Le pressioni su Tavares sono comunque significative, dal momento che le vendite di Stellantis sono drasticamente calate in Europa e negli Usa. Quest’ultimo mercato, in particolare, rappresenta la fetta più ampia per il gruppo. Ma il contratto di Tavares potrebbe anche essere prorogato o rinnovato.
Le reazioni in Borsa
L’indiscrezione è arrivata da Bloomberg per poi essere confermata da Stellantis. Il gruppo presieduto da John Elkann non avrebbe intenzione di cambiare immediatamente la leadership e Tavares sarà incluso nel processo di selezione, viene assicurato.
Negli Stati Uniti le azioni di Stellantis sono aumentate fino al +3,9% dopo la notizia. Ma il titolo è ancora in calo di oltre un terzo del suo valore dall’inizio del 2024. Nella Borsa italiana le azioni, in calo progressivo ormai da marzo, sono salite di un timido +0,24.
“È normale” che il consiglio di amministrazione inizi a considerare la pianificazione della successione, data l’importanza della posizione di Ceo, “senza che ciò abbia un impatto sulle discussioni future”, dato che esiste ancora la possibilità che Tavares rimanga in carica più a lungo, ha dichiarato a Bloomberg un portavoce di Stellantis.
Il calo di Stellantis
In Nord America le vendite sono in calo e diversi dirigenti hanno già lasciato l’azienda, secondo fonti che hanno chiesto di rimanere anonime. In Europa Stellantis ha immatricolato nel mese di agosto in Ue, Efta e Regno Unito 103.612 auto, pari al -28,7% su base annua. Relativamente alle immatricolazioni italiane, Stellantis ad agosto ha segnato il -32,3% su base annua.
Il 66enne Tavares ha affrontato la crisi con una politica improntata al taglio dei costi. Il nodo della questione riguarda, fra le altre cose, il drastico calo della domanda di auto elettriche e la sempre più mordace concorrenza da parte dei produttori cinesi.
Secondo un retroscena raccontato da Bloomberg, in Stellantis ci sarebbe un fronte che guarda con sospetto l’approccio di Tavares, improntato a ulteriori tagli di budget per proteggere la redditività. Ciò starebbe alimentando preoccupazioni in merito alla tenuta di progetti a lungo termine e flussi di entrate. Tavares ha tagliato posti di lavoro e ridotto la produzione in Usa, dopo che un calo delle vendite ha dimezzato gli utili del primo semestre. Sta inoltre vendendo asset e ha ventilato la possibilità di cedere uno o più dei 14 marchi del gruppo per proteggere i profitti. Stellantis ha recentemente promesso di investire oltre 406 milioni di dollari in tre stabilimenti del Michigan.
La crisi dell’automotive
A parziale discolpa di Stellantis va puntualizzato che il mercato dell’automotive mondiale sta affrontando una serie di sfide senza precedenti. Oltre a Stellantis, sono in particolare sofferenza anche i colossi dell’auto tedesca: Mercedes-Benz ha rivisto al ribasso le sue stime per il 2024 per la flessione del mercato cinese; e Volkswagen e Audi affrontano una serie di drammatici tagli.